EGNAZIA CITTà ROMANA
Al via la XXI edizione del 'Progetto Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione'
Domani, lunedì 6 settembre, prenderà il via la campagna di scavo archeologico ad Egnazia, organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Bari
Fasano - Dopo una ventesima edizione fortemente condizionata dalle disposizioni per prevenire il contagio del Covid 19, domani, lunedì 6 settembre, ricominceranno gli scavi archeologici presso Egnazia. Le attività di cantiere saranno coordinate dal Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università "Aldo Moro" di Bari, in particolare dal prof. Gianluca Mastrocinque, direttore scientifico della campagna archeologica, che coordinerà gli studenti del corso di laurea, della scuola di specializzazione e ma anche gli studenti liceali coinvolti negli stage, tra cui i ragazzi del "Leonardo Da Vinci" di Fasano.
La ventunesima campagna di scavo, con annessa ricognizione archeologica, si svolgerà dal 6 settembre al 15 ottobre.
"La campagna archeologica ad Egnazia - ha dichiarato il prof. Gianluca Mastrocinque ad OsservatorioOggi.it -, la 21a del "Progetto Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione" è organizzata dal Dipartimento di Studi umanistici dell'Università di Bari, su concessione della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Brindisi e Lecce e in collaborazione con il Parco e il Museo di Egnazia, si svolgerà dal 6 settembre al 15 ottobre. Dopo lo stop imposto dal Covid nel 2019, ripartirà lo scavo in diversi settori della città antica, in particolare nell'isolato vicino al foro, dove si stanno evidenziando le case più prestigiose di Egnazia e in un settore vicino alle mura che sta rivelando per la prima volta un complesso sistema per rifornire di acqua la città, al quale appartiene forse anche la struttura sotterranea nota come ‘criptoportico'. Ma si cercherà di confermarlo proprio con le nuove indagini. Non solo scavo, però, ma anche ricognizione nel territorio fuori dalle mura, che non è stata solo una soluzione per non interrompere la ricerca nell'emergenza sanitaria del 2020 ma è una procedura indispensabile quanto lo scavo, perché in antico molti abitanti di Egnazia vivevano nell'agro e si dedicavano a sfruttarne le ricche risorse naturali e dunque attraverso il territorio si riescono a comprendere le attività che caratterizzano l'economia della città nel corso dei secoli e che in parte continuano ancora oggi. Al cantiere parteciperanno trenta studenti dell'Università di Bari per ognuno dei due turni di tre settimane, a partire dagli allievi delle lauree triennali che ad Egnazia possono muovere i primi passi nell'archeologia sul campo. Inoltre diversi licei, pugliesi e non, per alcuni periodi manderanno ‘in missione' gruppi di allievi per uno stage che vuole sperimentare una maniera diversa di studiare la storia, mettendo letteralmente le mani sulle testimonianze del passato e sviluppando una sensibilità nuova verso il patrimonio culturale. Egnazia si popolerà dunque di un gruppo di lavoro articolato, che unirà giovani con età, percorsi didattici e provenienze diversi, in un laboratorio di formazione archeologica che è ormai tra i più popolati del panorama italiano. Come negli anni ci ha abituato questa équipe, i giovani non saranno coinvolti solo nello studio sul campo, ma anche nella divulgazione delle nuove scoperte. D'intesa con il Parco archeologico, infatti, il cantiere si aprirà ai visitatori che vorranno conoscere le novità in tempo reale e alle scuole interessate ad approcciarsi alla storia nel momento in cui si cerca di ricostruirla".
di Marica Mastrangelo
05/09/2021 alle 06:30:52
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